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Prove e commenti
Cari amici,
Vi ringrazio per avermi dato la possibilita' di migliorare le Vostre illuminazioni speleo.
Mi ha fatto davvero piacere portare il mio lavoro un po' in tutta Italia e spero di poter continuare ad esservi utile.
Per questo Vi chiederei gentilmente di informarmi su come il Superled ha "interagito" con le vostre attivita' dandomi il Vostro gradito parere.
A presto,
Marino Mastrorosato
I Vostri commentiFederazione Speleologica Veneta - Io vado a LED
I Super-personalizzati!
Possiamo pubblicare in questo spazio le foto delle vostre personalizzazioni
G.B. C.M. S.G. M.M. M.T. Maschera per disegnare le personalizzazioni - Download
Luce bianca?
Luce calda?
Luce ibrida?
A fronte di molte richieste rispondiamo volentieri precisando che:
La luce bianca fornisce una maggiore autonomia ed e' piu' adatta in esplorazione. Anche da un punto di vista fotografico da' risultati migliori.
La luce calda e' adatta per i nostalgici della luce dell'acetilene e nei casi in cui si vogliano esaltare alcune particolarita' ambientali.
La luce ibrida invece e' un compromesso che ha trovato riscontri soprattutto in attivita' di tipo escursionistico in grotte molto concrezionate.
In ogni caso e' importante tenere presente che l'occhio umano si adatta perfettamente a tutti questi tipi di luce senza soffrire in nessun caso di affaticamenti della visione.
Meglio usare le pile alcaline o le batterie ricaricabili Ni-Mh?Dal punto di vista dell'autonomia non ci sono grandi differenze anche se alcune marche di pile alcaline indicano 3200 mAh di capacita'. Mentre, dal lato economico, sono molto piu' convenienti le ricaricabili in quanto sono previste per diverse centinaia di ricariche. Da non trascurare anche il miglior impatto ambientale garantito dalla tecnologia Ni-Mh. La scelta delle batterie ricaricabili Ni-Mh pare quindi ovvia ma molti speleo sono ritornati precipitosamente alle "buone vecchie" pile alcaline... Per evitare problemi vediamo quali sono le pricipali precauzioni da prendere con le batterie ricaricabili Ni-Mh. Scarica eccessiva. Le ricarabili Ni-Mh non dovrebbero mai scendere sotto la tensione minima di 0,8 - 0,9 Volts per elemento. Sotto questo valore si possono danneggiare. Da qui la prima precauzione: Evitare di lasciare l'impianto acceso fino alla scarica completa delle batterie. Cariche non equilibrate. Le 4 batterie, per ottenere la tensione necessaria (nel nostro caso 6 Volts), sono collegate in serie. Se una di queste e' meno carica rispetto alle altre ricevera' una polarizzazione inversa e in breve tempo finira' per danneggiarsi interrompendo il funzionamento di tutto il pacco batterie. Da qui la seconda precauzione: formare pacchetti "fissi" di 4 batterie di uguale capacita' da usare e ricaricare sempre insieme. In questo modo le batterie rimarranno equilibrate fra loro. Il valore della capacita' in Milliampere-ora (mAh) e' scritto sul corpo batteria. Autoscarica. Le ricaricabili si scaricano da sole in tempi abbastanza brevi che variano in base alla qualita' delle batterie. Una volta tolte dal caricabatterie dopo 3 giorni possono perdere anche il 10% della carica e dopo qualche mese potrebbero rimanere completamente scariche. Segue la terza precauzione: subito dopo l'uso metterle in carica sul caricabatterie (dopo la carica iniziale il consumo e' zero) e toglierle per reinserirle nell'impianto solo il giorno prima dell'uscita. Questo accorgimento non e' necessario con le nuove ricaricabili Ni-Mh ibride. Caratteristiche delle batterie Ni-Mh ibride Conclusioni. In ambito speleologico la sicurezza degli impianti di illuminazione e' fondamentale e, senza le sopracitate precauzioni, l'uso delle ricaricabili Ni-Mh puo' ridurre l'affidabilita' degli impianti di illuminazione. Per avere la massima sicurezza e' consigliabile portarsi come scorta anche una confezione di 4 pile alcaline. E' bene verificare la data di scadenza stampata sulle pile alcaline. Se non c'e' la scadenza meglio non comprarle. Con gli impianti Superled-3 SWLT/SW3T/SW4T si puo' eseguire il test batterie prima dell'uso in grotta (vedere caratteristiche e modelli). Marino Mastrorosato - Mastrel |
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